Sociale, coop Asgam: “Al via il progetto “Ragazzi,..tra il dire e il fare c’è di mezzo il “MARE”
di Redazione
18/09/2017
Napoli - Al via il progetto “Ragazzi,..tra il dire e il fare c’è di mezzo il “MARE”. Un esempio di partecipazione attiva e inclusione dei giovani svantaggiati, è questo l’obiettivo del progetto Ragazzi,..tra il dire e il fare c’è di mezzo il “MARE”promosso dalla Coop. Asgam.
Un’idea progettuale sostenuta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, che ha stanziato dei fondi per un progetto di valorizzazione dei beni demaniali.
Il progetto“Ragazzi,..tra il dire e il fare c’è di mezzo il “MARE” ha lo scopo di promuovere attività sociali e professionali, rivolte ad utenti svantaggiati al fine di promuoverne le pari opportunità e il recupero sociale. Un motto che va al di la del sogno di ogni diversamente abile: “Superare se stessi si può”.
La fase progettuale ha visto oggi il primo start a seguito del periodo di formazione intercorso tra febbraio e giugno, dove sono stati selezionati venti assistenti che hanno partecipato al bando promosso dalla Coop. Asgam.
Il fitto calendario formativo è iniziato lo scorso 12 giugno 2017 ed è stato ripreso il 12 settembre 2017, sono state previste 50 ore di formazione, in cui i fortunati “giovani assistenti” prescelti accompagneranno i giovani diversamente abili nel percorso d’inclusione.
Un progetto innovativo perché parte dal riutilizzo sociale dei beni demaniali, ovvero di beni patrimoniali, disponibili o non disponibili, di proprietà di una pubblica amministrazione, destinati alle attività di reinserimento dei giovani a rischio d’esclusione sociale.
Tra le curiosità e le ambiziose attività del progetto della coop. ASGAM, ci saranno le attività a bordo di una imbarcazione che navigherà la costa partenopea, immersioni pesca turismo e snorkeling.
Un progetto innovativo che coniuga il sociale allo sport, dove il motto principale non è vincere ma, “Partecipare superando”, superare se stessi e le barriere, perché l’inclusione parte dalla rete sociale e il riutilizzo dei beni demaniali è un momento di grande civiltà democratica che unisce la comunità e i suoi giovani proiettati in un futuro basato sulle pari opportunità.
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