Cultura, passione per l’arte e sport hanno chiuso a Moiano e Bucciano la 25esima edizione della kermesse “Giornate di primavera” organizzata dalla FAI in tutta Italia. Tra i mille luoghi scelti dall’Associazione hanno figurato anche il Ponte Carlo III, il Santuario del Taburno e la grotta di San Simeone.
La tappa della manifestazione odierna è cominciata stamattina alle 10 con la visita al Santuario della Madonna del Taburno di Bucciano alla quale è seguita un ora più tardi la passeggiata trekking organizzata dal gruppo scout e dalla CAI verso la grotta di San Simeone. In entrambe le occasioni i numerosi visitatori, provenienti perlopiù da comuni esterni a quelli sanniti, hanno avuto modo di apprezzare la preparazione degli “apprendisti ciceroni” dell’Istituto Alfonso De Liguori” di Sant’Agata dei Goti, che hanno fatto da guida ad entrambi i monumenti presenti sul Taburno.
A colpire di più i presenti, è stata la commovente storia sulla famosa pastorella Agnese Pepe, miracolosamente guarita dalla cecità dopo aver assistito all’apparizione della Madonna, oltre che ovviamente la storia del famoso Santuario, da sempre oggetto di visite turistiche nei giorni festivi. A ciò ha fatto seguito poco dopo la passeggiata trekking con guida CAI nel percorso fino alla grotta di San Simeone, oggetto di rifugio durante i bombardamenti nella seconda guerra mondiale.
La giornata è proseguita poi alle 15, dove alla presenza di Annamaria Maiello dell’associazione “Moiano cittadinanza attiva” e del docente dell’istituto De Liguori Carmine Viscusi, è stata organizzata la visita al famoso ponte Carlo III di Moiano, monumento storico da vent’anni Patrimonio Unesco e manufatto culturale di portata internazionale, “condita” da una simpatica quanto folkloristica rappresentazione medioevale. Una giornata all’insegna della cultura e dell’arte che ha interessato anche giovani, sia locali che esterni, consapevoli dell’importanza significativa delle infrastrutture storico-culturali, individuanti la voglia di fare e di migliorare delle generazioni passate, con la speranza che sia di esempio per quelle attuali per evitare che, come in una farsa, un domani tutto possa essere cancellato, la bobina riavvolta e le immagini distrutte.
Servizio a cura di Antonio Barbieri
foto di Antonio Barbieri – Riproduzione riservata