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34 clandestini Nigeriani si barricano dentro il bus, non piace la struttura a loro destinata

La struttura destinata per la loro accoglienza non piace a 34 clandestini nigeriani, che ieri mattina si sono asserragliati per ore dentro un bus che doveva accompagnarli a Vitulano. Momenti di tensione con i carabinieri.

Si tratta di alcuni degli immigrati che ieri mattina sono stati costretti a lasciare il centro di accoglienza di via Madonna della Salute, sequestrato dai carabinieri in data 10/02/2017 per falso e truffa, con condotte fraudolente, consistenti nel falsificare un certificato pubblico di agibilità del Comune di Benevento, al fine di ottenere le relative autorizzazioni dall’Ufficio Territoriale del Governo di Benevento, per adibire un centro di accoglienza per profughi, un immobile di fatto non idoneo allo scopo, si procuravano un ingiusto profitto ai danni dello Stato.

Inizialmente, sempre a bordo dello stesso bus, i 34, tutti di nazionalità nigeriana, sono stati accompagnati presso un altro centro a Vitulano. Giunto sul posto, però, i richiedenti asilo hanno immediatamente manifestato il loro dissenso per la struttura e si sono rifiutati di scendere dal mezzo. Proteste animate da parte dei migranti fino all’arrivo dei carabinieri della Compagnia di Montesarchio che hanno tentato di trovare una soluzione.

Dopo alcune ore di trattative, il pullman, seguito da un altro mezzo carico di bagagli. È ripartito alla volta di Benevento per raggiungere una zona della città dove ad attenderli c’era il personale di varie cooperative nelle quali le 34 persone sarebbero dovute essere ospitate. Successivamente sono iniziate di nuove le proteste in quanto i migranti hanno capito che dovevano dividersi, registrandosi anche momenti di gravi tensioni.

Tutto questo è stato placato nel momento un cui l’autista del pullman ha raggiunto la Questura e ha chiesto aiuto alla Polizia, dove gli agenti della Digos hanno subito preso in mano il controllo della situazione trovando una sistemazione per la donna in dolce attesa e per l’altro figlioletto, entrambi stremati dalla giornata irrefrenabile.