Victor Osimhen, bomber del Napoli, è stato protagonista di uno degli infortuni più brutti da quando è iniziata la stagione 2021-2022 di Serie A. Un impatto tremendo nella trasferta di Milano contro l’Inter, in cui il bomber nigeriano in uno scontro di gioco con il difensore nerazzurro Skriniar ha avuto decisamente la peggio.
È stato il prof. Gianpaolo Tartaro, stimato chirurgo maxillo-facciale che si è occupato di intervenire e operare Osimhen, a mettere in evidenza come dallo scontro è emersa una violenza del trauma fuori dal comune, che ha portato in dote una serie di fratture multiple, ma anche lo schiacciamento dell’orbita: in generale, si può parlare tranquillamente di esotrauma e non solo di dislocazione. Alla fine dell’intervento, con cui si è ricostruita quella parte del volto di Osimhen, è stata necessaria l’applicazione di diversi punti di sutura, oltre che cinque placche e sedici viti.
Addio alla convocazione per la Coppa d’Africa?
Uno dei primi pensieri del calciatore nigeriano è stato indubbiamente quello legato alla convocazione alla prossima Coppa d’Africa, che si svolgerà a inizio 2022. Una competizione a cui Osimhen tiene in modo particolare a prendervi parte, soprattutto per difendere i colori del suo Paese, a cui è particolarmente legato.
Lo stesso prof. Tartaro ha messo in evidenza come ci siano ben poche possibilità di vedere Osimhen scendere in campo durante la prossima Coppa d’Africa. La valutazione costante delle sue condizioni cliniche sarà effettuata dal professor Canonico, ovvero colui che riveste la figura di responsabile medico del Napoli, che seguirà il bomber di origini nigeriane per tutta la durata del recupero.
Le chance di vederlo scendere in campo con la Nigeria, quindi, sono ridotte al lumicino. Il prof. Tartaro ha chiarito quanto sia importante comprendere e valutare ogni giorno le condizioni dell’orbita e del nervo che si trova in quella zona. Il motivo è molto semplice, dal momento che la cavità oculare ha ridotto le sue dimensioni e l’occhio è quasi uscito totalmente dall’orbita per colpa dell’impatto.
Serve cautela e pazienza
Se le prime ipotesi che riguardano il rientro in campo di Osimhen sono state decisamente pessimistiche, è chiaro che bisogna valutare anche un fattore importante come l’età. Il chirurgo maxillo-facciale Gianpaolo Tartaro, che ha operato Osimhen, ha sottolineato come i soli 22 anni dell’ex attaccante del Lille possano davvero fare la differenza nel cercare di accorciare i tempi di recupero.
Quel che è certo è che non si dovrà andare troppo di fretta, dal momento che la pazienza e, soprattutto, la prudenza, sono due aspetti da cui non si può prescindere per riprendere prima di tutto una funzionalità normale di quella zona del volto e poi chiaramente per tornare a giocare ad alti livelli.
Si è parlato tantissimo, nel corso degli ultimi tempi, anche dell’opportunità di far indossare a Osimhen una mascherina protettiva. Non sarebbe certo il primo giocatore a scendere in campo con una simile protezione medica, visto che già altri calciatori che hanno avuto un infortunio simile hanno potuto accorciare i tempi di recupero proprio indossando tale mascherina.
Ebbene, il prof. Tartaro ha chiarito come, nonostante le speranze sia della società che dei tifosi del Napoli, anche in riferimento all’uso di una mascherina protettiva è necessario prestare una grandissima attenzione e cautela. Nell’audio in cui ha raccontato dell’intervista, Gianpaolo Tartaro non ha voluto sbilanciarsi, dal momento che la maschera andrebbe ad appoggiarsi proprio in quel punto in cui c’è la frattura. A maggior ragione per via della presenza di un nervo in quella zona del volto, la situazione è ancora più complessa. Una possibile soluzione? Realizzare una mascherina protettiva su misura per il volto di Osimhen, ma è solo una tra le varie opzioni al vaglio dei medici.