Quando diventiamo genitori e abbiamo a che fare con i bambini, impariamo a concentrarci sulle loro esigenze. Facciamo l’orecchio sui loro modi differenti di piangere, li guardiamo crescere e tendiamo a dare loro l’educazione giusta. Tuttavia, una delle cose più importanti durante la tenera età è sicuramente il gioco. Giocare vuol dire crescere di fantasia, stimolare la mente dei bambini al ragionamento e all’immaginazione: potremo rimanere davvero stupiti di quanto sia eccezionale la loro capacità intellettiva quando si tratta di giochi.
Ogni età ha un gioco
È normale che per ogni età del bambino cambia il modo di giocare e il modo di approcciarsi alle attività ludiche. Un piccolo di 4-6 mesi sarà attirato dai colori, da qualcosa che può toccare, agitare e scoprire con le sfere sensoriali sino a quel tempo sviluppate.
Viceversa, avere a che fare con un bimbo di 3-4 anni vuol dire riuscire a confrontarsi intellettivamente stimolando la loro capacità di ragionamento e di immaginare qualcosa. Motivo per cui se abbiamo intenzione di organizzare ad esempio un party di compleanno o più semplicemente una riunione che serva a farli stare in compagnia un sabato pomeriggio, ci si può rivolgere a degli esperti per feste di bambini a Roma, cosicché chi venga ad intrattenerli saprà proporre la gamma giusta di giochi ideali per quella fascia d’età.
Questo vuol dire più semplicemente che dovremo essere noi stessi in grado di distinguere i giochi adatti ai bambini rispetto ad altri che magari vanno meglio per un’età più avanzata.
In tal senso ci sono molti pediatri, come quelli del Bambino Gesù che sono in grado di darci consigli utili per proporre attività ludiche stimolanti, sia che il piccolo abbia pochi mesi di vita sia se abbia superato il paio di anni d’età.
Il consiglio dei Pediatri
Rimanendo in tema di consigli pediatrici, c’è il team dell’ospedale Bambin Gesù che dispensa consigli in merito al comportamento che un genitore deve avere quando si approccia ludicamente con i propri bimbi.
Infatti è stato sul magazine pubblicato il nuovo numero di “A scuola di salute”, dal titolo “Giocare è una cosa seria!”: si tratta di un noto documento dal contenuto interessante che riesce ad incanalare i genitori vero una strada piuttosto che un’altra, al fine di imparare a stimolare nel modo giusto i più piccoli.
Molto più di un divertimento
Gli esperti spiegano che il gioco non può essere considerato soltanto una forma divertimento. Essendo questo uno dei primissimi modi che i bimbi hanno di approcciare al mondo, diventa un buon modo di sviluppare le proprie abilità e la propria mente. Per cui siamo davanti una straordinaria opportunità da coltivare per farli crescere bene.
I pediatri mettono altresì in evidenza che è di fondamentale importanza cogliere il gioco giusto da propinare al bambino. Se viceversa infatti si ritrovano ad affrontare un’attività non pertinente alla loro età, non solo si annoiano e non si divertono ma non riescono addirittura a stimolare la propria mente. Non riuscendo a stabilire il giusto equilibrio tra loro e il gioco, si sentiranno frustrati e non riusciranno ad ampliare gli orizzonti
Gli esperti sono convinti pure che non bisogna più fare la classica distinzione sessista tra giochi femminili e giochi maschili: una bambina può tranquillamente prendere una macchinina e giocare, così come un bimbo può sentirsi incuriosito dalla bambola. Questo non ha alcuni significato psicologicamente deviante come credono i luoghi comuni. È un modo come un altro per conoscere il mondo e farlo attraverso i giochi.
La fantasia non ha limiti e in quanto tale va coltivata giorno dopo giorno, a partire da quando il bimbo è in fasce e finché la sua mente non sarà diventata “grande”.